(CLICCARE SULLE FOTO PER LEGGERE)
3 ottobre 2014 (Pag.61)
Il Venerdì di Repubblica
"Al Quadraro la storia diventa arte di strada"
di Marino Niola
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3 luglio 2014
Repubblica.it
"Una mano contro la mafia, ecco il murales di Diavù"
di Valeria Forgnone / Livia Crisafi
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4 luglio 2014 (Pag.16)
Il Manifesto
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Luglio 2014
La Repubblica
"Una mano contro la mafia, ecco il murales di Diavù"
di Anna Rita Cillis
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Luglio 2014
L'Unità (Pag.14)
"Il murale contro le mafie"
di Daniela Amenta
di Daniela Amenta
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Dicembre 2013
Rolling Stone (Pag.27)
"Wall of fame al Quadraro"
di Antonio Falco
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Panorama (Pag.115)
"Sono io, Ron English, il suo vero erede"
di Claudia Daconto
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Novembre 2013
La Repubblica XL (Pag.100 e pag.101)
"Vandalismo o arte? C'è una bella differenza, parola di Ron"
di David Vecchiato
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Novembre 2013
Tu Style (Pag.40 e pag.41)
"Quante ne combina la street art"
di Elisabetta Colangelo e Federica Presutto
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22 ottobre 2013
L'Unità (Pag.19 - Pagina dedicata e richiamo in prima pagina)
"Roman Graffiti"
di Teresa Manuela Plati
(QUI sul web)
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La Repubblica Roma
Il giovane Hulk del Quadraro
di Marco Lodoli:
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10 ottobre 2013
LA REPUBBLICA Roma (Pag.9 - Pagina dedicata)
Le pareti del Quadraro per il Warhol della street art
di Sara Grattoggi:
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IL MESSAGGERO (Pag.49)
L'opera dell'artista Ron English
Al Quadraro un murale tridimensionale
Un murales tridimensionale che toglie il fiato: un Hulk con il volto di un bimbo con un Mickey Mouse che dopo aver abbandonato il mondo Disney deve proteggersi con una maschera a gas. L'ha fatto Ron English, l'Andy Warhol della street art, al Quadraro vecchio. Il «capolavoro» diventerà un documentario per Sky Arte il 3 dicembre.
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IL TEMPO Roma (Pag.29 e richiamo in prima pagina)
Al Quadraro appare il gigante di English
di Antonio Angeli
(Pagina in gran parte dedicata)
«Er pupone americano» conquista il Quadrano. Erede di Andy Warhol
Erede di Andy Warhol - L'artista al lavoro è entusiasta della risposta dei residenti del quartiere: “Ci portano da mangiare tutti i giorni, mi dicono che l'opera piace”. A dicembre un documentario su Sky dedicato all'evento
«Er pupone americano» conquista il Quadrano. Erede di Andy Warhol
Erede di Andy Warhol - L'artista al lavoro è entusiasta della risposta dei residenti del quartiere: “Ci portano da mangiare tutti i giorni, mi dicono che l'opera piace”. A dicembre un documentario su Sky dedicato all'evento
Tecniche raffinate Ron English, classe 1959, nato a Dallas (più americano di così non si può) è considerato uno degli artisti contemporanei statunitensi di maggiore rilievo. Erede di Andy Warhol, tra le sue opere più famose c'è “Abraham Obama”, nella quale fonde i volti dei due presidenti.
10 ottobre 2013
Lavora felice sotto gli occhi di tutti, proteggendo la sua opera dagli spruzzi di pioggia con ritagli di plastica svolazzanti: Ron English, profeta della Street Art Made in Usa, erede di Andy Warhol, da qualche giorno è al Quadraro, in via dei Pisoni, dove sta realizzando un monumentale murale. English, famoso per aver creato immagini come quella in cui i volti dei presidenti Lincoln e Obama si sovrappongo dando origine a (Abraham Obama», ha inserito questa sua opera nella Capitale nel progetto M.U.R.O (Museo Urbano Roma). Il suo murale, che già piace a tutti, non ha ancora un titolo e ritrae diverse figure, tra le quali campeggia un personaggio possente, ma con la testa di un poppante. La realizzazione dell'opera, che qualcuno già chiama «er pupone americano», è seguita passo passo (oltre che dagli occhi dei residenti) dalle telecamere di Sky, che su English al Quadraro trasmetterà un documentario sul canale Sky Arte HD (130 e 400 di Sky) nella serie «Street Art» il 3 dicembre alle 22.
Ron English, qual è il ruolo della Street Art oggi?
«La Street Art ha la forza, rispetto all'arte da galleria che è per una piccola nicchia, di rivolgersi ad un pubblico molto più ampio, ossia a tutti coloro che passano davanti all'opera stessa. La Street Art crea una connessione tra l'opera d'arte e il quartiere che la ospita ed è il motivo per cui ho iniziato a farla: mi piace questa unione, questa comunione con il quartiere. In più è anche un modo per riqualificare delle zone della città, per prevenirne il degrado».
Ma la Street Art ha mantenuto la sua carica rivoluzionaria?
«Mi ricordo che quando ho iniziato, in America, c'erano molte difficoltà perché potevi essere arrestato dalla polizia. Nel corso degli anni, poi, le cose sono cambiate e molti proprietari di muri hanno concesso agli artisti i propri spazi: avendo più tempo a disposizione per comporre l'opera, la qualità dei prodotti è aumentata e pian piano il fenomeno si è diffuso in maniera più capillare. Per me ancora oggi la Street Art è un mezzo di comunicazione forte perché permette non tanto di comunicare il mio messaggio, ma di suscitare un messaggio in chiunque osservi la mia opera».
Qual è il suo rapporto con Roma?
«La prima volta che ho realizzato un'opera a Roma è stato due anni fa: un Guernica passato ai raggi X. Era un'installazione temporanea, per il museo del Macro. Questa di oggi, invece, è la prima opera permanente: il quartiere ha risposto in maniera magnifica; ogni giorno ci portavano da mangiare e da bere. E molti di loro mi hanno detto che gli piace il murale che ho realizzato: per me è molto importante la risposta positiva del quartiere, visto che la mia opera resterà qui e la vedranno ogni giorno».
Ci parli delle tecniche e dei materiali che usa.
«Data la consistenza del muro e la sua ruvidità ho usato dei tubetti e delle vernici di acrilico, perché permettono di vedere la natura stessa del muro, che trapela attraverso i colori. Di solito invece sulle superfici lisce uso la vernice spray».
Il presidente Obama è realmente il Lincoln del Terzo Millennio?
«Ho fatto Abraham Obama durante le elezioni del 2008 perché pensavo fosse necessario dare un messaggio di cambiamento. Non sono un artista politico, l'ho fatto più per una questione sociale che politica. Oggi non lo rifarei, perché non credo sia importante in questo momento».
10 ottobre 2013
Lavora felice sotto gli occhi di tutti, proteggendo la sua opera dagli spruzzi di pioggia con ritagli di plastica svolazzanti: Ron English, profeta della Street Art Made in Usa, erede di Andy Warhol, da qualche giorno è al Quadraro, in via dei Pisoni, dove sta realizzando un monumentale murale. English, famoso per aver creato immagini come quella in cui i volti dei presidenti Lincoln e Obama si sovrappongo dando origine a (Abraham Obama», ha inserito questa sua opera nella Capitale nel progetto M.U.R.O (Museo Urbano Roma). Il suo murale, che già piace a tutti, non ha ancora un titolo e ritrae diverse figure, tra le quali campeggia un personaggio possente, ma con la testa di un poppante. La realizzazione dell'opera, che qualcuno già chiama «er pupone americano», è seguita passo passo (oltre che dagli occhi dei residenti) dalle telecamere di Sky, che su English al Quadraro trasmetterà un documentario sul canale Sky Arte HD (130 e 400 di Sky) nella serie «Street Art» il 3 dicembre alle 22.
Ron English, qual è il ruolo della Street Art oggi?
«La Street Art ha la forza, rispetto all'arte da galleria che è per una piccola nicchia, di rivolgersi ad un pubblico molto più ampio, ossia a tutti coloro che passano davanti all'opera stessa. La Street Art crea una connessione tra l'opera d'arte e il quartiere che la ospita ed è il motivo per cui ho iniziato a farla: mi piace questa unione, questa comunione con il quartiere. In più è anche un modo per riqualificare delle zone della città, per prevenirne il degrado».
Ma la Street Art ha mantenuto la sua carica rivoluzionaria?
«Mi ricordo che quando ho iniziato, in America, c'erano molte difficoltà perché potevi essere arrestato dalla polizia. Nel corso degli anni, poi, le cose sono cambiate e molti proprietari di muri hanno concesso agli artisti i propri spazi: avendo più tempo a disposizione per comporre l'opera, la qualità dei prodotti è aumentata e pian piano il fenomeno si è diffuso in maniera più capillare. Per me ancora oggi la Street Art è un mezzo di comunicazione forte perché permette non tanto di comunicare il mio messaggio, ma di suscitare un messaggio in chiunque osservi la mia opera».
Qual è il suo rapporto con Roma?
«La prima volta che ho realizzato un'opera a Roma è stato due anni fa: un Guernica passato ai raggi X. Era un'installazione temporanea, per il museo del Macro. Questa di oggi, invece, è la prima opera permanente: il quartiere ha risposto in maniera magnifica; ogni giorno ci portavano da mangiare e da bere. E molti di loro mi hanno detto che gli piace il murale che ho realizzato: per me è molto importante la risposta positiva del quartiere, visto che la mia opera resterà qui e la vedranno ogni giorno».
Ci parli delle tecniche e dei materiali che usa.
«Data la consistenza del muro e la sua ruvidità ho usato dei tubetti e delle vernici di acrilico, perché permettono di vedere la natura stessa del muro, che trapela attraverso i colori. Di solito invece sulle superfici lisce uso la vernice spray».
Il presidente Obama è realmente il Lincoln del Terzo Millennio?
«Ho fatto Abraham Obama durante le elezioni del 2008 perché pensavo fosse necessario dare un messaggio di cambiamento. Non sono un artista politico, l'ho fatto più per una questione sociale che politica. Oggi non lo rifarei, perché non credo sia importante in questo momento».
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9 ottobre 2013
CORRIERE DELLA SERA Roma (Pag.11)
Il "Muro" di Ron English
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DAL WEB:
"Street Art per la rinascita delle maginalità", su Il Giornale delle Fondazioni (14 aprile 2015)
"MURo, la Street Art a Roma", intervista a David Diavù Vecchiato su L'Indro 06 ottobre 2014
Intervista a David Diavù Vecchiato per M.U.Ro. su Face Magazine.it (11 febbraio 2014)
Intervista a David Diavù Vecchiato per M.U.Ro. su Il Muro Mag.it (8 gennaio 2014)
M.U.Ro. su Roma Report.it (3 dicembre 2013)
Intervista a David Diavù Vecchiato per M.U.Ro. su Rai Educational - Arte & Design (novembre 2013)
M.U.Ro. su Vanity Fair.it (7 novembre 2013)
M.U.Ro. su ArtEventi (20 ottobre 2013)
M.U.Ro. su Rome Guide (19 ottobre 2013)
M.U.Ro. su Trip Advisor (19 ottobre 2013)
M.U.Ro. su ANSA.it (10 ottobre 2013)
M.U.Ro. sul videoclip Primo Round di Baby K (21 luglio 2011)
M.U.Ro. su Art Noise (15 aprile 2011)
Per segnalarci altre recensioni, articoli, interviste relative al MURo scrivete a: info@muromuseum.com
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